Il Senato ha approvato la legge delega al governo, che delinea le linee guida di quelle che saranno le applicazioni normative per una riforma del settore fallimentare.
Vi indico subito il link del testo della legge delega, così da potervelo leggere:
Riassumendo brevemente gli importanti cambiamenti:
- La parola fallito e fallimento saranno cancellati, diventando “liquidazione giudiziale”: l’accezione negativa del “fallito” e del “fallimento”,saranno finalmente sostituiti con quella di “liquidazione giudiziale”. Infatti lo scopo della norma sarà quella di dare una seconda possibilità a chi ha avuto un insuccesso imprenditoriale, seguendo quanto già anticipato con la famosa norma “salvasuicidi” di esdebitazione 03/2012
- La situazione di crisi sarà rilevata in anticipo: si attiverà una fase preventiva della crisi, segnalata dallo stesso debitore o dal tribunale d’ufficio su istanza dei creditori. Il debitore in crisi sarà allora assistito da un organo dedicato che entro 6 mesi dovrà definire degli accordi con i creditori. L’avviso per tempo offrirà alcuni “premi” al debitore (sgravi per responsabilità penali, riduzioni su interessi e sanzioni per i debiti tributari…)
- La continuità aziendale sarà al centro della norma: massima priorità al concetto di continuità aziendale rispetto alla “liquidazione giudiziale”. La continuità infatti permetterà il miglior soddisfacimento dei creditori, rispetto ad che una liquidazione di un patrimonio generalmente insoddisfacente.
Torneremo nel dettaglio su questi argomenti nei prossimi articoli, oso tuttavia il lasciar un’osservazione: la crisi d’impresa possiamo prevederla, prenderla per tempo, attutirla, cambiargli il nome, manipolarla, ma stiamo dimenticando un elemento importante del mercato: la libertà dello stesso. Prendere per tempo una situazione di crisi può sicuramente limitare i danni, ma senza fatturato, senza domanda, nulla può rimettere in sesto l’azienda. Una malagestione può essere corretta, una mancanza effettiva di domanda è incorreggibile e l’offerta senza domanda muore. Con questa norma stiamo cercando di imbrigliare una parte del mercato, vaccinando l’impresa con una serie di controlli interni, un comitato che giudicherà l’impresa ed il suo stato ed evitando così il fallimento dell’impresa con l’insoddisfazione dei creditori, che negli ultimi anni è stata una piaga gravissima del nostro sistema economico.
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