Spesso sento parlare di profilazione dell’utente, ovvero il processo attraverso il quale i colossi del web e oramai anche i piccoli commercianti al dettaglio, attuano la raccolta dati con lo scopo di capire cosa ci piace e poi offrircelo intuendo i nostri bisogni.
Molto temuto per diversi motivi quali la privacy ed il controllo….devo dire che manca di un aspetto non indifferente.
Per l’esperienza che sto avendo a riguardo, la profilazione è interessante, ma ha qualche carenza.
Di particolare interesse è che la profilazione può sapere quello che potenzialmente mi può piacere, ma non quello che potenzialmente può non essere di mio gradimento senza nemmeno che io lo sappia. Scrivo un esempio: l’utente Tizio non ha mai usato il forno a microonde, cercherà sempre un forno normale e la profilazione porterà a offrirgli forni di vario genere o prodotti simili. Tuttavia andando dalla vicina scopre e visiona la piastra a induzione o il caminetto, prodotto totalmente differente, che però lo convince e decide di preferirlo. La profilazione considera poco la variabile fantasia/alternativa/immaginazione/personalità, ma tende a standardizzare l’utente e in particolare la “mente” eliminando le soluzioni dette “alternative”, che spesso si allontanano da molto dalle nostre scelte solite.
Nel mio lavoro più volte mi capita di risolvere un problema con una soluzione alternativa, ovvero (semplificando il concetto) di capire che invece di un’auto, mi va bene una bicicletta. Quindi sono IO a decidere qual è il mio bisogno e capire quale bene può soddisfarlo.
La profilazione spesso tende a standardizzare l’acquisto, dimenticando che la crescita di una persona passa per gli errori (anche negli acquisti).
Un altro esempio può essere fatto sulla spesa online. Quest’ultima permette di acquistare velocemente la stessa identica merce e le offerte che vi fa seguono quello che vi dovrà/dovrebbe piacere. Tuttavia avete presente quando fate un nuovo acquisto e vi sorprende? Effetto annullato. O quando acquistate qualcosa di completamente diverso dai Vostri gusti e poi vi accorgete che non è compatibile con la Vostra personalità? Effetto annullato.
A volte capiamo quello che ci piace, vivendo quello che non ci piace, ma con la profilazione si tende ad annullare queste dinamiche.
Insomma per concludere il concetto è che ben vengano offerte mirate attraverso la profilazione, ma standardizzare tutti tende ad annullare alcune sfumature di cui nemmeno di accorgiamo, ma che sono essenziali per il nostro vivere quotidiano.
Vi lascio con una questione interessante: il marketing spesso è finalizzato alla vendita e per vendere è necessario che il prodotto sia di nostro gradimento (almeno all’apparenza), per quanto tempo ancora , avremo la possibilità di scegliere qualcosa che non ci piaccia e di fare un acquisto sbagliato?
Non solo, la profilazione sta puntando a prevedere il futuro, visto che vuole prevedere cosa acquisteremo, ma è davvero possibile totalmente e quali sono i rischi di un marketing di questo tipo?