Nella mia esperienza lavorativa più volte mi sono accorto, dall’analisi dei dati, come il soggetto sovraindebitato difficilmente si sia accorto nel tempo dell’indebitamento o meglio, sa che sta creando debito, ma non ha la percezione dello stesso.

Quali sono i motivi?

Uscendo dalle motivazioni psicologiche (che non mi competono) , finanziariamente spesso sottovaluta la quantità di interessi da ripagare e  la diversa tempistica tra l’incasso ed il pagamento.

In una prima fase, il soggetto risolve una questione reale con un’immediata iniezione di liquidità attraverso una finanziaria. E’ una fase che comporta la soddisfazione per la risoluzione dell’imminente problema reale.

In una seconda fase però subentra la restituzione del debito e si rileva sensibilmente il peso del debito, in particolare nella lunghezza della tempistica di restituzione. Un classico quesito è “quando finisco di pagare?”. La percezione della grandezza del debito è quindi dilazionata nel tempo e proprio quest’ultimo effettivamente permette di rilevare al sovraindebitato il “peso” del debito.

Un altro campanellino che fa percepire la grandezza del debito è quando le rate da pagare assottigliano la quota per la propria sopravvivenza e conseguentemente ci si accorge che realmente non si riescono a pagare le svariate rate dei finanziamenti.

E’ quindi comprensibile come il più delle volte il sovraindebitato si accorga di essere finanziariamente eccessivamente indebitato, solo quando oramai la quota debitoria ha raggiunto livelli difficili da gestire.